Chiesa Madre

Chiesa Madre
Cartoline d'epoca

Chiesa Madre

Ubicazione: Spiazzo Matrice
Anno di costruzione: 1611

Notizie storiche

La Chiesa Madre di Leonforte è intitolata a S. Giovanni Battista. Fu costruita sulle rovine di una preesistente chiesetta dalla quale prende nome. I lavori, per volontà della principessa Caterina, iniziarono nel 1611, continuarono fino al 1659 e furono affidati all’architetto romano Alberto Bernarini. Tuttavia tutto il lavoro fu portato a compimento soltanto nel 1740, ad opera del principe Ercole che commissionò ai fratelli Pietro e Paolo D’Urso di Acicatena il completamento dell’edificio nelle forme che si possono ammirare oggi. Nel 1738 vi si aggiunse l’oratorio del S.S. Sacramento, ampio locale annesso alla chiesa dove attualmente si riunisce la omonima confraternita. In questa chiesa si celebra la festa di Maria SS. del Carmelo, dichiarata patrona di Leonforte con privilegio del vescovo di Catania il 17 settembre 1771.

Descrizione

Di stile barocco classicheggiante, presenta all’esterno una larga facciata riccamente decorata, con tre porte delimitate da colonne decorate e sormontate da timpani spezzati e da sculture. In alto termina con due balconate balaustrate in pietra e due grandi volute che raccordano la parte centrale alle laterali. Le finestre sono: due di forma ottagonale ed una, sopra il portale centrale, a balcone balaustrato. In alto presenta l’epigrafe in marmo con la dedica e la data di costruzione.
Sul davanti una gradinata smerlata, movimenta la linearità della facciata. La torre campanaria quadrangolare, sulla parte posteriore, è di forma architettonica più severa. Molto alterata, però, risulta la visione del campanile che risulta tozzo e tagliato a causa della strada che ha affossato la base. In questo campanile nel 1883 l’Amministrazione del sindaco Michele Capra vi collocò un orologio con quattro quadranti fornito da una ditta di Catania per 2500 lire. Internamente invece è di stile neoclassico. A croce latina, con tre navate delimitate da colonne in marmo dai capitelli corinzi, è decorata nella volta e negli altari con stucchi bianchi e dorati.
Dei due altari in marmo intarsiato, uno è l’originale altare di S. Giovanni Battista della primitiva chiesetta.

Interventi
Restaurata e nuovamente decorata nel 1905. A partire dal 1953, l’arciprete Antonio Laneri diede inizio ad una serie di opere di restauro e di conservazione mediante le quali la chiesa ebbe rifatto il pavimento e il consolidamento del muro perimetrale.
Quest’ opera di lento ma utile recupero, è stata continuata fino ai primi anni ’80 dal sacerdote Ragusa.

Da vedere

  • Tela ad olio raffigurante “La cacciata dal tempio” di Marco Antonio Raimondi, discepolo di Giulio Romano (sacrestia).
  • Affreschi sulla vita di S. Giovanni (abside altare maggiore).
  • Pitture murali: “Il sacrificio di Isacco” e “La cena in Emmaus”, del pittore leonfortese Angelo Baja che le realizzò nel 1949; “L’ultima cena” di autore anonimo.
  • Organo, costruito da Donato Del Piano, di Napoli, restaurato nel 1999.
  • Statua della Madonna del Carmelo con il beato Simone Stock, scolpita da Gaspare Lo Giudice di Lipari, e la bellissima “Vara” della Madonna eseguita da Michele La Greca di Enna.
  • Fercolo col Cristo morto del 1650, posto su un altare della navata destra.
  • Scultura lignea del Cristo risorto, conservata nell’oratorio del SS. Sacramento e attribuita al Quattrocchi.
  • Dipinto del “Cristo Salvatore nella realtà odierna” opera del pittore leonfortese Gianni Pinna che lo realizzò nel 1999.

Ultimo aggiornamento

2 Novembre 2020, 09:48