Zolfara di Faccialavata

Zolfara di Faccialavata

Ubicazione: Km. 88 della S.S. 121
Anno di costruzione: primi decenni dell’800

Notizie storiche

Al Km. 88 della S.S. 121, nelle immediate vicinanze della antica Porta Crocifisso situata ad est del perimetro urbano di Leonforte, sorgono i ruderi di una vecchia miniera di zolfo.
La zolfara era costituita da una struttura produttiva complessa, fornita di attrezzature tecnologiche per quel tempo avanzate, atte all’estrazione dello zolfo in miniera.
La zolfara ottenne il permesso di sfruttamento nei primi decenni dell’800, ma solo verso la metà di quel secolo acquistò importanza nel contesto dell’economia leonfortese anche perché lo spirito manageriale di un certo Costanzo cercò di darle una corposa dimensione industriale. Il periodo del suo massimo sfruttamento è compreso tra il 1880 e il 1914. Subito dopo venne abbandonata a causa dell’impossibilità di prosciugare le infiltrazioni d’acqua provenienti da una sorgente sotterranea.
Della fabbrica rimangono: il castelletto di estrazione in pietra squadrata, i muri perimetrali nella loro interezza, i forni di fusione ed i calcheroni da cui spillava lo zolfo allo stato liquido. Il sistema di estrazione, legato a più pozzi di discesa e ad una serie di manufatti ed architetture riguardanti aree di notevole dimensione e consistenza, è stato definitivamente occultato dallo stato di totale abbandono in cui versa irrimediabilmente.

Ad un tiro di schioppo si può osservare la “Pirrera a petra” una cava che per anni ha fornito materiale di costruzione, oggi del tutto abbandonata, ricoperta da una fitta vegetazione, simile ad una profonda ferita inferta nel fianco del monte Cernigliere.

Ultimo aggiornamento

2 Novembre 2020, 09:48