Fu edificata per opera della Congregazione di Maria SS. degli Agonizzanti per raccogliere le elemosine e riscattare i prigionieri cristiani fatti schiavi dai turchi. Lasciata prima grezza, venne fatta rifinire e decorare con pregevoli stucchi da alcuni benemeriti fedeli tra cui Silvestro e Giovanni Taccetta, Antonio Madonia, Carmelo Cipolla. Nel 1901 fu nuovamente abbellita da pitture e fu rifatto il pavimento. Le pitture sono oggi scomparse a seguito di una nuova imbiancatura avvenuta non si sa quando.
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Di stile barocco – classicheggiante che si uniforma per decorazione e pietre all’architettura monumentale del paese antico, presenta una facciata decorata e ben proporzionata. Il portale, con gradinata, è sovrastato da un fregio con lapide e da una finestra rettangolare anch’ essa finemente intagliata.
A pianta rettangolare, è ad una sola navata con abside, decorata da bellissimi stucchi. Interessante è l’arco della cantoria.
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